La mostra "L’automobile come opera d’arte: studi di restauro e conservazione" illustra le tendenze più avanzate in questo settore, attraverso l’esposizione di pregiati esemplari del Museo Nazionale dell'Automobile di Torino e della Collezione Lopresto, restaurati associando alle tradizionali tecniche di ripristino delle automobili d’epoca le più avanzate metodologie applicate al restauro delle opere d’arte.
In passato, le vetture d’epoca venivano sottoposte a interventi di restauro anche molto invasivi, che spesso modificavano radicalmente l’originalità del veicolo allo scopo di perseguire obiettivi puramente estetici.
Negli ultimi anni, si è sempre più affermata la tendenza a conservare i veicoli nel loro stato originale, limitando gli interventi a quelli volti a ristabilire le idonee condizioni conservative della vettura, salvaguardando le sue caratteristiche al fine di preservare l’autenticità del veicolo e il suo valore storico. Il punto di forza di tale metodologia, adottata anche nel restauro degli esemplari esposti, è la fase iniziale, dedicata allo studio e all’analisi. Prima di compiere qualunque intervento sul veicolo, esso viene analizzato sotto ogni aspetto, in base alla documentazione storica, effettuando la ricerca e lo studio dei disegni tecnici originali; successivamente, vengono svolte alcune analisi scientifiche, con strumentazioni tecnologiche in grado di attribuire in modo preciso il periodo di costruzione della vettura e di ricostruirne la storia.
In base a tali risultanze, e al tipo di restauro che si intende svolgere, che può essere di tipo estetico o funzionale, viene pianificata la parte operativa dell’intervento di restauro - sempre affiancato da ulteriori studi ed analisi per supportare le singole decisioni.
Le auto della Collezione Lopresto esposte sono:
- Fiat 1500 Cabriolet Viotti del 1939 nelle condizioni del ritrovamento
- Lancia Augusta Coupé Stabilimenti Farina del 1935 interamente conservata
- Alfa Romeo Giulietta SZ prototipo "coda tronca" del 1961 sottoposta ad un restauro conservativo solo su metà vettura
Inoltre è esposta l'Abarth 1000 Record Pininfarina del 1965 restaurata, sempre con tecniche conservative, da Lopresto per la collezione svizzera Pearl Collection
La Fiat 1500 Viotti è anche accompagnata dalle fotografie scattate da Romana Zambon, che la ritraggono su sfondo nero per farne risaltare le forme e i dettagli.
Intervista: https://youtu.be/_jORXhbVMvg
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